Alla fine della sua lectio magistralis su “Resisti, cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali”, Alessandro D’Avenia ci ha lasciato un piccolo manifesto esistenziale: “La fine della vita è la morte, ma il fine della vita è la bellezza. Ricordati di vivere.”

Ci ha colpito molto e allora abbiamo scelto come titolo del nuovo ciclo di incontri di quest’anno sociale:

“RICORDATI DI VIVERE”

perché racchiude un invito essenziale: vivere pienamente con consapevolezza ogni situazione, ogni giornata ricercandone il senso.

La vita infatti non è qualcosa da lasciare accadere con distrazione o cinismo, ma un continuo avvenimento che ci interpella. Ogni circostanza, ogni volto, ogni evento è una provocazione che invita a domandarci quale sia il senso profondo del nostro esserci. Vivere veramente significa non fuggire queste domande, ma affrontarle con lealtà e serietà, senza censurare ciò a cui aspira il nostro cuore.

Alla radice di tutto c’è un desiderio inestinguibile di felicità, di verità e di bellezza. È la nostra natura più autentica, la bussola che orienta il cammino.

Ricordarsi di vivere, allora, vuol dire prendere sul serio la realtà e le domande che essa ci suscita, senza tradire questo desiderio profondo. Significa riconoscere la bellezza nascosta nelle pieghe del quotidiano e condividerla, trasformando la nostra esistenza in un dono creativo e generoso per chi ci sta accanto.

È questa la sfida che ci accompagnerà nell’anno sociale che si apre: ricordarci reciprocamente di vivere davvero.