
L’introduzione del libro
Un centro culturale in Italia intitolato a mons. Luigi Padovese
Cucciago è un piccolo paese della Lombardia – nell’Italia settentrionale – vicino a Como. Circondato da verdi colline, lontano dal trambusto delle città, è un paese pieno di vita, di colori e di iniziative.
Qui, nel 2011 nasce il Centro Culturale Luigi Padovese.
Don Validio Fracasso, per tantissimi anni parroco di Cucciago, conobbe Luigi Padovese fin da ragazzo, poiché entrambi frequentavano la stessa parrocchia “SS. Trinità” di Milano e mantennero nel tempo un rapporto di solida amicizia.
A seguito di ciò, nel corso degli anni, Mons. Padovese incontrò più volte i parrocchiani di Cucciago: per due volte conferì la Cresima ai ragazzi, celebrò la Messa Solenne in occasione della Festa della Madonna della Neve e illustrò in una conferenza la situazione della piccola comunità cristiana in Turchia.
Il 3 giugno del 2010 giunse la terribile notizia dell’uccisione di Monsignor Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell’Anatolia. Ed è stata proprio la testimonianza di un cristianesimo così radicale vissuto da un “amico”, a smuovere la volontà di chi desiderava fondare questo Centro Culturale.
Così, nel 2011 nasce il Centro Culturale Luigi Padovese. Un Centro Culturale cattolico, come viene definito nello Statuto dell’Associazione. Cattolico, perché aperto a tutti coloro che hanno a cuore la loro fede, fino al punto di voler mostrare nei fatti che essa interpella ancora l’uomo, perché ciò che è accaduto duemila anni fa continua ad accadere nelle persone che si lasciano afferrare da Cristo, come è successo a Mons. Luigi Padovese, morto proprio per questo.
Mons. Padovese aveva detto: “Vi invito a guardare la realtà come a un’occasione per diventare sempre più coscienti della vostra fede”. Queste parole sono state una sfida per noi, soprattutto in questo frangente storico, in cui la fede sembra non avere attinenza con la vita di tutti i giorni.
E allora abbiamo cominciato. Nel corso degli anni abbiamo organizzato conferenze su temi di attualità, con argomenti scientifici, religiosi, artistici, testimonianze di vita, ma anche uscite culturali e visite a musei. E nella scelta degli argomenti e dei relatori abbiamo sempre cercato di rimanere fedeli al desiderio di approfondire e di comunicare una comprensione della realtà che ne cogliesse la bellezza e il senso a partire dall’esperienza cristiana. Proprio come ci ricordava Mons. Padovese: “Il nostro impegno non è di convertire gli altri alla nostra fede, ma di mostrare semplicemente che è bello essere cristiani.”
E aggiungeva: “Si tratta di parlare con la vita, più che con le parole”. E questo è un ammonimento che ci ha guidato sempre, tanto da voler incontrare relatori che ci mostrassero, con la loro esperienza, la ricerca appassionata di bene per la propria vita e quindi per quella di tutti, che fossero – più che maestri – “testimoni”, proprio come lo fu per noi Mons. Padovese.
Ed ecco allora che abbiamo invitato scienziati più o meno famosi, astronauti molto conosciuti, studiosi a vario titolo, sacerdoti, e uomini/donne “ risorti” in qualche modo in alcuni aspetti della loro vita.
Noi oggi, giustamente, ricordiamo Mons. Padovese come uomo del dialogo, anche nelle grandi prospettive dell’incontro tra culture e religioni diverse. Questo aspetto della sua pastorale ci ha sollecitato ad organizzare conferenze sui rapporti fra cristiani e musulmani , sulle modalità di presenza delle piccole comunità cristiane in territori asiatici, e sulle esperienze missionarie in zone di povertà.
Questo rapporto ideale con Mons. Padovese è diventato più concreto nell’incontro con Mons. Bizzeti, suo successore e attuale Vicario Episcopale dell’Anatolia. Mons. Bizzeti, che abbiamo incontrato in più occasioni, ci ha sempre sollecitato a prendere consapevolezza delle nostre radici cristiane, a costruire ponti e collegare comunità. A poco a poco si è creato quasi un “gemellaggio” fra la nostra Associazione e la comunità cristiana dell’Anatolia, che si è concretizzato con il sostegno di alcuni progetti in terra turca, e che è culminato con il pellegrinaggio di alcuni di noi nell’autunno 2019 in Turchia Siriaca, pellegrinaggio guidato dallo stesso Mons. Bizzeti.
Questo pellegrinaggio ha permesso di vedere, ascoltare, conoscere luoghi, persone e comunità della terra di Mons. Padovese e ciò è stata una grande occasione per tessere nuovi rapporti di amicizia concreta con i fratelli cristiani in Turchia.
Ed è proprio con questo desiderio di fraterna amicizia che partecipiamo volentieri alla pubblicazione del libro in turco delle omelie di Mons. Padovese per commemorare il decimo anniversario della sua morte. Siamo convinti dell’ utilità di un testo così pensato: le sue parole saranno feconde oggi come allora.
La sua testimonianza è feconda oggi come allora, e capace di alimentare questo rapporto fraterno fra comunità fisicamente lontane che, siamo certi, si consoliderà nel tempo.
Gli amici del Centro Culturale Padovese in Italia