Testimonianza di don Validio Fracasso

Don Validio Fracasso, per tantissimi anni parroco di Cucciago, conobbe Luigi Padovese fin da ragazzo, poiché entrambi frequentavano la stessa parrocchia a Milano e mantennero nel tempo un rapporto di solida amicizia.

Don Validio Fracasso

…ecco il suo racconto

Ho conosciuto Luigi Padovese da ragazzo perché della stessa Parrocchia della “Santissima Trinità” di Milano. Frequentavamo lo stesso oratorio.

Mi ricordo delle volate che faceva con una bicicletta da donna in via Canonica, al termine della quale c’era il cinema “Rosa” e lì si “beccava” due film durante il pomeriggio.

La sua famiglia abitava in quella stessa via. A cinquanta metri c’era il negozio di colori della zia Etelvina. Essendo il papà e un fratello di Luigi imbianchini, erano affezionati clienti della zia. E’ per questo che anche Luigi non mancava mai di passare a salutarla.

L’ho poi seguito negli anni della sua formazione alla professione religiosa e al sacerdozio.

Questa aspirazione lo spinse a frequentare le medie in un istituto del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) sulla sponda orientale del lago di Como.

Poi si è orientato verso la vita religiosa dell’ordine Francescano dei Cappuccini. Ero andato a trovarlo mentre viveva il noviziato a Varese.

L’ho seguito poi negli anni della formazione teologica Milano in uno studentato dei Cappuccini in Piazza Velasquez al “Centro Culturale Rosetum”.

Poi come professore di teologia patristica a Roma nell’Istituto Internazionale dei Cappuccini “Lorenzo da Brindisi”, dove organizzava molti pellegrinaggi e settimane di studio in Turchia e in Siria, luoghi – come sappiamo – di molti padri della Chiesa. Quante volte mi ha invitato a partecipare a questi pellegrinaggi!

Durante le vacanze estive si recava tutti gli anni, per un mese, in una Parrocchia della Germania, dove era benvoluto e apprezzato. Conosceva molto bene la lingua tedesca, tanto che scrisse una vita di San Francesco in quella lingua.

L’ho poi seguito come vescovo dell’Anatolia. Da vescovo, l’ho chiamato più volte a conferire la Cresima ai nostri ragazzi. Qui da noi ha tenuto più volte conferenze sui temi inerenti alla sua missione.

Come tutti ho poi appreso la tragica notizia del suo martirio per la sua fedeltà al Signore.

Per tutto questo ci siamo sentiti in dovere di istituire il Centro Culturale in suo nome.