Sabato 9 Novembre 2019 ore 21.00
Auditorium Sant’Arialdo di Cucciago
Incontro con Luca Frigerio
La Felicità nel fantastico mondo di Hieronymus Bosch
Luca Frigerio
Giornalista e Scrittore
Luca Radrizzani
Moderatore
Viaggio nella visionaria e modernissima pittura di un maestro europeo di 500 anni fà, alla scoperta di una articolata simbologia, spesso enigmatica,
che racconta per immagini la vita dell’uomo.
Ci si soffermerà in particolare sul celebre “Trittico delle Delizie” oggi conservato al Museo del Prado di Madrid, dove Bosch mette in guardia dai pericoli della falsa ed effimera felicità terrena
Hieronymus Bosch è uno dei pittori più affascinanti e “misteriosi” della storia dell’arte. Nato a metà del XV secolo in una vivace cittadina degli attuali Paesi Bassi, ben poco si sa della sua vita. Non abbiamo un suo diario, una sua lettera, un suo commento: soltanto qualche arida informazione contabile, e sparse citazioni nei registri di una confraternita religiosa. L’unica data certa è quella del suo funerale: 9 agosto 1516.
Il suo volto, poi, com’era? Nessun ritratto certo di Bosch è giunto fino a noi. A meno di andare a scovare i suoi lineamenti in certi profili bizzarri, in certi sguardi beffardi che ammiccano da quasi ognuna delle sue opere…
Già, le sue opere: capolavori straordinari e sorprendenti, tra i più grandi della storia dell’arte. Come l’allegorico Trittico del Fieno o l’enigmatico Trittico delle Delizie, di cui ci parlerà Luca Frigerio, giornalista e scrittore, redattore dei media della diocesi Milano, autore di un libro dedicato proprio ai capolavori di Bosch (pubblicato da Àncora Editrice) sabato 9 novembre nell’ambito di una serata promossa dal Centro Culturale Luigi Padovese a Cucciago, presso l’Auditorium del Centro parrocchiale. Dipinti a prima vista quasi “caotici”, spiazzanti, sconcertanti: proprio perché raccontano la complessità della vita degli uomini, di ieri e di oggi, di sempre…
Bosch, attraverso le sue opere, in particolare sembra voler provocarci sul tema della “felicità”. La felicità, ci chiede con il piglio del profeta e con il tono dei veementi predicatori del suo tempo, la si trova veramente nel denaro, nella ricchezza, nei beni terreni? La si può forse raggiungere attraverso il godimento dei piaceri della carne, sessuali o gastronomici che siano? La risposta pare scontata, ma purtroppo l’umanità, da sempre, dalla cacciata dal Paradiso terrestre dei nostri progenitori, continua a dimostrare di essere molto più interessata a dei “valori” effimeri e ingannevoli, piuttosto che a cercare la vera felicità dello spirito, che è quella di un’eterna beatitudine…
Bosch, insomma, è stato un uomo straordinario, ma dalla vita normale, par di capire. Quasi banale, addirittura. Un borghese tranquillo, che si è sposato bene, che forse non ha avuto figli, che ha vissuto in una certa agiatezza. Un onesto cittadino, che pagava le tasse, e un buon cristiano, partecipe della vita religiosa della sua città, da cui forse non si è mai allontanato, mentre il mondo dilatava i suoi orizzonti su nuove terre sconfinate, come una vertigine.
Contemporaneo di Leonardo da Vinci e di Michelangelo, immaginiamo Bosch come una persona curiosa, intelligente, abbastanza istruita, a giudicare dalla complessità dei lavori che ha realizzato. Un uomo dotato certamente di una grande sensibilità, capace di vedere, più di tanti altri suoi contemporanei, nella profondità del cuore dei suoi simili, di capire le nostre paure e le nostre speranze, quelle di ieri che poi sono le stesse di oggi. Dando loro volto e forma, figura e sostanza.
Così che osservare oggi i capolavori di Hieronymus Bosch è un po’ come guardarci allo specchio. E per questo, forse, ce ne sentiamo attratti, e un po’ turbati.
Luca Frigerio giornalista e scrittore, redattore dei media della diocesi Milano, autore di un libro dedicato proprio ai capolavori di Bosch (pubblicato da Àncora Editrice)