Io Credo

“Io Credo” con Papa Francesco IV puntata

Io Credo, dopo Padre Nostro e Ave Maria, chiude una trilogia. Un progetto editoriale particolarmente significativo per TV2000, iniziato nel 2017. Ci sono preghiere, pietre miliari della fede cristiana, che sono state consumate dall’abitudine. Parole che sembrano non coinvolgerci più intimamente. L’idea è quella di andare alla radice di queste antichissime parole attraverso conversazioni che possano aiutare a far nascere delle domande. Otto puntate, in cui si intrecciano le voci di Papa Francesco, che continua ad essere parte attiva del progetto, quella di una comunità (attraverso la storia di chi la vive) e quella di un personaggio noto del panorama culturale e artistico. L’obiettivo è proporre una riflessione sulla preghiera del ‘Credo’ attraverso l’incontro con persone che condividono la fede, altre che si interrogano o che sono “semplicemente” alla ricerca di risposte. «Il Credo non è un grido di battaglia contro il nemico, bensì la parola d’ordine segreta con cui si riconoscono gli amici buoni», scrive nel V^ secolo il vescovo Rufino di Aquileia. Rispettosi e curiosi della personale ricerca di ciascuno, il filo teso di questo nuovo racconto è: “Credo. Non credo. Perché dovrei credere?”. Un programma rivolto a tutte le donne e gli uomini che, da sempre, s’interrogano sul loro destino, sul senso del loro vivere.

di don Marco Pozza con Andrea Salvadore

Regia di Andrea Salvadore

Testo tratto dal sito di TV 2000

…il confessore del Papa si racconta…

Udienza di inizio quaresima

Non avere paura di perdonare

di Padre Luis Dri , Andrea Tornielli,  Alver Metalli 

Nove fratelli crescono nelle campagne più povere dell’Argentina. Otto di loro sceglieranno la vita religiosa. E uno di questi otto, segnato dalla grazia del perdono, diventerà il confessore prediletto di Papa Francesco. Questa è la sua storia, dalla giovinezza in seminario all’attività missionaria nelle favelas, al primo incontro con Bergoglio allora vescovo che si spostava in tram per le periferie di Buenos Aires, fino alla lettera con cui il pontefice gli raccomanda di dispensare “misericordia a secchiate”. Padre Dri illumina in queste pagine di memoria e riflessione, introdotte dalla prefazione di Papa Francesco, il senso di un’idea di peccato e di redenzione, quella del Papa, nata nella povertà dell’America Latina e nella consuetudine quotidiana con gli ultimi della terra, con i loro problemi e con i compromessi della loro vita. Un racconto intenso che va con semplicità al cuore di grandi temi umani, filosofici e politici, dal celibato dei religiosi all’esclusione sociale, permettendoci di capire meglio il senso e la profondità del messaggio di accoglienza universale di papa Francesco, quello riassunto nella celebre domanda che ha conquistato il mondo: “ Chi sono io per giudicare?”.

Testo tratto dal sito RAI LIBRI